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1.
Follia 04:12
Potrà sembrare niente tutto questo vuoto, isolamento, emarginazione, tu non ti accorgi di me eppure vivo e respiro, son qui di fianco a te. Un’esistenza scomoda con il cuore che batte alla follia, ma in questa testa isterica la mia mente vola libera. Eppure se mi guardo riflesso almeno io ci vedo un po’ di umanità Tu passi e non mi vedi, il mondo passa e non mi vede, indifferenza senza pietà. E sono io, sono un rifiuto della società, io, sono un rifiuto della società. In cerca di qualcosa che forse non esiste, braccato dal mio lato oscuro, vago per le strade senza più una meta, il tempo mi ha corroso dentro. Sono il re della mia mente, schiavo della mia follia, che ciclicamente come una marea nera mi trascina via. Un’ombra fedele che mi segue e non chiede, non pretende a differenza di voi. Tu passi e non mi vedi, il mondo passa e non mi vede, indifferenza, tomba dell’umanità. Ed io, sono un rifiuto della società, io, sono un rifiuto della società. Puliti e perfetti, sfacciati e arroganti, nascosti dentro a gabbie d’oro, le vostre barriere, tra nulla e ragione, diventano legge e poi reclusione. Siete marci fino all’osso, falsi come un qualsiasi dio, siete solo l’apparenza e forse il pazzo qua non sono io. E per fortuna io sono un rifiuto della società, io, sono un rifiuto della società
2.
Gravità, forza d’attrazione, fatale verso il basso, lo dice la natura e contro non si va. Gravità, tante situazioni, tutto ci trascina e sul fondo ci trascura, non è una novità. Pezzi di noi, in parte si avvicinano, dopo si allontanano, qualcosa sai rimane, si unisce e poi sparisce. Sbando, politica colpevole, questo mondo è complice di tutto questo sfascio. Consapevole di questo ma non per forza colpevole, non mi possono cambiare e allora cambiano tutto intorno a me. Menti, mi dicono non menti, tu mi rappresenti, il popolo è sovrano e poi mi fotti l’ano. Novità, no oggi non mi va, cambiare tutto per non cambiare niente è solo un espediente. Aspettativa, aspetto da una vita, la danno molto lunga ma come una siringa in vena mi si fa. Consapevole di questo ma non per forza colpevole, non mi possono cambiare e allora cambiano tutto intorno a me. Vena, non sono in vena, tutto mi fa pena. Sfascio, politica di merda, io non cambierò, ma tutto cambia intorno a me
3.
Aria 03:33
Diritto al lavoro, ma diritto per chi? Lavoro tutelato, tutelato da chi? Produrre utile, ma utile per chi? Un falso padrone, una sterile illusione. Ormai ci sono dentro alla logica aziendale, la vera natura, la sua fame da saziare, lavoro dipendente dipendenza rimane, resto a galla e respiro per non affogare. Aria che manca, fame che cresce, intorno a me tutto soffoca e muore, scava la goccia, lenta consuma, ogni mia sostanza, speranza nel futuro. Vite mutilate dallo squallido degrado, il ricatto morale, la precaria condizione, nel silenzio resisto, mi perdo nei ricordi ma il mondo è capovolto e va in pezzi in assenza di aria. Aria, ho fame d’aria, ogni passo, respiro, ogni sforzo mi porta sul fondo in assenza di aria, mi serve l’aria, senza fiato mi manca il respiro, arranco affogando, e rimango senza aria, mi manca l’aria, una goccia che lenta consuma, mi scava la fossa e adesso sepolto ho bisogno di aria, datemi aria, con la voce che soffoca in gola ho bisogno di urlare per ore ma ormai tutto muore. Aria, ho fame d’aria, ogni passo, respiro, ogni sforzo mi porta sul fondo in assenza di aria, datemi aria, ho bisogno di urlare per ore, ma ormai tutto muore.
4.
Kromosoma 05:01
Solo, lasciato li da parte, affogo nei miei dubbi, difendo le mie scelte. Detto, perché non te l’ho detto, io comando nel mio letto e sento il tuo disprezzo. Certo, ti avrei voluto accanto, un padre a mio sostegno ma tu neghi tutto questo. Detto, perché non te l’ho detto, io comando nel mio letto e sento il tuo disprezzo. Perso, inganno sociale, la chiesa ci condanna e il mondo ci rinnega. Così non mi volevi, chi sei per giudicarmi? Un arido deserto di falso perbenismo. La scelta è solo mia, il vostro odio è la malattia, il terrore è dominante nella mente di un ignorante. Detto, perché non te l’ho detto, io comando nel mio letto e sento il tuo disprezzo. Perso, inganno sociale, la chiesa ci condanna e il mondo ci rinnega. Mi chiamano diverso, ma questo sono io, mi gridano diverso, ma diverso è per voi. Anche io voglio amare ma chi e come lo decido io.
5.
Su questa roccia marcia è ferma la mia vita, appeso nel vuoto all’unico chiodo che lento si frantuma. Voi siete i responsabili, bastardi opportunisti, ho sprecato il mio tempo a sentirmi sbagliato ma sbagliati siete voi, figli di puttana. Il mio sorriso è spento ma non capirete mai, siete forti soltanto protetti dal branco e mai nulla cambierà. Le poche cose buone che ho raccolto nel cammino non cancelleranno mai il ricordo che ho di voi e ciò che avete fatto, facce di merda. La montagna sta crollando, punta dritta su di voi, si abbatte violenta come una tempesta.
6.
Ribellione 04:12
Buio dentro gli occhi, confuso seguo il flusso perdendo anche me stesso. Fredda questa terra, crisalide assopita, nascondo ogni paura. Senza più scelta, infinite strade e vite avrei voluto. Quello che resta, cerco qualche impronta scavando nella pelle e resto fermo qui, ho voglia di rinascere, felice poi di esistere. Freddo come pietra, dissolvo come il ghiaccio e tutto si disperde. La mia voce si alza prepotente, disseta questa rabbia, e forse siete voi che nulla trasmettete e in basso trascinate. Esco dal guscio, perdo ogni certezza corrotto dalla vita. Distruggo tutto quanto in questo vostro medioevo, la sola soluzione per la nostra ribellione.
7.
Non ho ricordo di me, questa immagine riflessa, all’inizio sembra niente, facile da uscirne. Occhi stanchi e non vedere il buio dentro me, riempio inutilmente questo vuoto con il niente. Un attimo sbagliato, esploso all’improvviso, sopravvivere a me stesso ignorando i miei silenzi. Gli abbracci ricevuti dovevano bastare, ma la mente ormai viaggia violando il surreale. Controllo, ho perso il controllo, un aereo impazzito, precipito e affondo. Vado verso il basso squarciando l’atmosfera, noi ci rivedremo oltre l’ultima frontiera. Ormai non sento, non mi rispondo, la scelta non è mia e questo mi spaventa. Galleggio nella luce, sono sospeso, tra equilibrio e vertigine cosa sto scegliendo? Pace, silenzio, perdo contatto, là forse sarà diverso. Passo incosciente, varco la frontiera, non provo niente ma indietro non si torna. Controllo, ho perso il controllo, un aereo impazzito, precipito e affondo. Vado verso il basso squarciando l’atmosfera, noi ci rivedremo oltre l’ultima frontiera.

about

...deceived by drops of light we left the cave, to find ourselves walking through an even darker and scarier place, the outside world...

credits

released June 23, 2022

Music and lyrics by Batsalsa Experience (Giorgio Dondi - vocals, Luca Pisani - drums, Matteo Meli - bass, Luca Grandi - synth)
Recorded and mixed at Cabot Cove Studio by Diego Castioni
Mastered by Claudio Adamo at Fonoprint

Grandine Records, 2022

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Batsalsa Experience Bologna, Italy

Four cavers from Bologna with punk attitude.

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